Chi non ricorda il celebre film “My fair lady” interpretato da Audrey Hepburn e Rex Harrison, vincitore di otto premi Oscar?
Lo spettacolo da Covent Garden a Londra in questa originale rielaborazione è ambientato invece a Venezia, al Mercato di Rialto ed in un palazzo sul Canal Grande. La scena delle corse di cavalli ad Ascott viene trasferita e rimodellata su un palco del Teatro “La Fenice”, durante la messinscena dell’opera lirica “Rigoletto” di Giuseppe Verdi. Anche i personaggi popolari non si esprimono nel classico cockney inglese, ma chi in dialetto veneziano e chi con un marcato accento napoletano. La fortuna di un musical spesso sta nel palmares del film o della piece da cui è tratto. Il musical “My fair lady” deve la propria “immortalità” a se stesso. A ciò che racconta, a come lo traduce in emozioni, ai sorrisi che fa scaturire, all’universalità del suo linguaggio musicale. Cosa c’è di più sublime che colmare il dislivello che separa classe da classe, anima da anima... così recita il Prof. Ghigi, il “pigmalione” che affida al modo di parlare il passepartout per il riscatto sociale di una rozza fioraia.
Il tema del “modo di parlare” è sempre attuale poiché la perdita delle proprie radici culturali, l’omologazione e la globalizzazione della società contemporanea hanno fatto svanire il rapporto tra l’essere umano e la propria cultura. Ecco allora che anche questa “Mai far la lady” si impone come il sogno che non vuole svanire, come la favola “possibile” e rappresenta alla fine il lieto perdersi in una tempesta di sentimenti. Elisa Dulitto è un po’ Cenerentola, un po’ Pretty Woman, ma anche Mary Poppins: insomma è l’archetipo del riscatto, della rivincita, dell’affermazione, della trasformazione e così incarna il desiderio e il sogno di tutto l’universo femminile. Ma alla fine anche un apparente “misogino e scapolo convinto” come il Prof. Ghigi dovrà capitolare di fronte alla metamorfosi della sua creatura e si lascerà travolgere dalla bellezza di Elisa. Anche il pubblico finirà per venir conquistato dalla tempesta dei sentimenti che ha reso immortale questo capolavoro del teatro musicale.
La commedia musicale “Mai far la lady” è tratta da “Pigmalione” di George Bernard Shaw e viene messa in scena per gentile concessione della MTP Concessionari Associati Srl di Roma.