Viene riproposto in una nuova veste lo spettacolo liberamente tratto da "Il malato immaginario" di Moliére. Scritto nel 1673, il testo di Molière è uno dei classici della storia teatrale, da molti ritenuto il suo capolavoro assoluto. Narra le disavventure di Argante, padre di una bella figlia, marito di una donna opportunista e fedifraga e vittima di uno sciame di dottori-avvoltoi, salassatori e ciarlatani. L'uomo, credendo ormai di aver ben poco tempo da vivere, vuole che la figlia Angelica sposi Tommaso Diafoirus, medico e figlio del dottor Diafoirus, anch’egli noto medico, così da poter avere in casa, a disposizione, due medici. Ma Angelica, a sua volta, si è innamorata di un altro giovane. Su questi base scattano i meccanismi classici della commedia: una moglie avida, una figlia il cui amore è contrastato, un gruppo di avidi dottori che si nascondono dietro grandi paroloni, un fratello savio e una cameriera fedele e astuta come vuole la tradizione.